di Sabrina Ciancone
Mi chiedo se per nutrire fiducia dobbiamo avere un riferimento stabile, immutabile, riconoscibile, oppure se si può riporre fiducia anche in qualcosa o qualcuno che cambia aspetto, atteggiamento, sentimenti, programmi. Se la fiducia è permeabile, elastica, evolutiva, anch'essa si adatta per continuare nelle novità.
(La famosa fiducia liquida di Bauman!)
Mi chiedo di fiducia e trasformazioni perché se la prima è armonia, complicità, amore, apertura, resa, come si può difendere e proteggere dai cambiamenti che invece rinnegano, capovolgono? Me lo chiedo riflettendo sul legame che ho con Fontecchio; così forte, antico, profondo, multiforme. Un amore che chiede e dà fiducia, che è perpetuo ma si trasforma ogni giorno. Mi chiedo se chi innova, altera, sovverte, aggiunge tradizioni ha bisogno di fiducia e ne ispira. Se ogni cambiamento è un tradimento o semplicemente sintomo di vita.
Il 17 aprile 1980, scrivevo un tema: "Come vorrei veder trasformato il mio paese". "Fontecchio è un paese di 481 abitanti, si trova in collina, ha tutt'intorno medie montagne, ha molti monumenti storici: la torre, la fontana, S. Francesco ecc, ha 6 negozi, la caserma, il comune, l'asilo, le scuole elementari, le scuole medie, una casa di riposo, un corso di addestramento professionale, il collegio, il cinema; si può dire che Fontecchio è un bel paese. Bello sì, ma non tanto per me. Io vorrei un Fontecchio diverso, nuovo. Ecco come lo vorrei (realmente): vorrei una palestra, un parco, dei giardini pubblici, una piscina, più negozi, un dentista, delle fabbriche, un ospedale. Ecco come vorrei Fontecchio (irrealmente): un LunaPark, una discoteca per ragazzi sotto i 15 anni, una centrale elettrica, un deposito di gas, un supermercato; più amiche, moralmente vorrei cambiare l'animo della gente, che sia più buona e più generosa. Lo farei diventare il paese più verde e forse gli cambierei anche nome, lo chiamerei: FANTASIO; vi immaginate Fantasio 17 aprile 2520. Sai la scienza che progressi? Insomma vorrei interamente cambiare Fontecchio. Magari fosse possibile! Forse la mia fantasia è andata fuori orbita. A via di fare progetti per Fontecchio mi è venuta l'idea di mettere nel mio paese anche un robot geometra. Chissà se tutti i suoi progetti saranno esatti, se lo fossero Fantasio sarebbe veramente il paese più avanzato".
(Esercizio di archeologia emotiva come Jung!)
Trascorsi quarant'anni intensi, vedo quante trasformazioni hanno cambiato abitudini, fisionomie, prospettive. Hanno agito: la natura, gli abitanti, i rappresentanti, ogni persona di passaggio, chi l'ha conosciuto da lontano, gli abbandoni. Mi sentivo protetta, rassicurata da un contesto, una veduta, una casa che non riconosco più. Allora, a cosa ci si riferisce, appiglia se le trasformazioni sono continue e radicali? Mi convinco che anche le esigenze della fiducia cambiano: in un rapporto di coppia, d'amicizia, di lavoro, di vicinato.
(Forse l’ha detto Crepet prima!)
E allora la fiducia richiede trasformazioni! Mi convinco che la fiducia viene meno, l'intesa scompare se si resta immobili, se non cambia la sua forma. Reciprocità: se sorridi ai volti che incroci, aumentano le probabilità che qualcuno ti sorrida; do fiducia rinnovata ogni giorno per contraccambiare quella che ripongono in me. Il cambiamento non è abiura, incoerenza, chi è capace di mettersi in discussione, di rimescolare le carte, dubitare di sé merita considerazione. E tanta fiducia. Le trasformazioni meritano fiducia.
(Liberamente tratto dall’oroscopo di Rob Brezsny!)
L'intelligenza dei giovani, l'audacia degli utopisti, la resistenza degli onesti: potenze capaci di sovvertire, creare, o anche ripristinare, meritevoli di fiducia. Quindi: fiducia ai giovani, agli utopisti, agli onesti.
(Sembrano parole di Gaber!)
Coraggio: serve coraggio per trasformare, per affidarsi, per desiderare. Senza pentimenti, rewind, ipotesi di quel che si sarebbe potuto/dovuto fare o dire. Siamo nel flusso, ricordiamo ma possiamo scegliere cosa rendere "presente", attuale e fertile di ciò che è "passato" felice o doloroso, vergognoso o edificante. Ogni forma evolve. Le nostre relazioni e il nostro paese, cambiano i volti a cui sorridere per strada, il cibo nei nostri piatti, la musica nelle nostre orecchie, i profumi sui nostri corpi.
(Forse è una canzone dei Doors?!)
Quindi: fiducia, trasformazioni, coraggio e pace. Pace non come astratto antipode del conflitto. Pace come orgoglio del fare, di fare una piccola, costante parte per meritare una fiducia cangiante, operare lente e dilaganti trasformazioni, avere paziente coraggio di iniziare. Ogni passo un inizio, ogni giorno un inizio, ogni bacio o parola. E iniziare i silenzi, opportuni, umili, pieni della crescita di quanto seminato, dei frutti dell'attesa, delle metamorfosi dei corpi, dei sentimenti, dei desideri.
Fraîche comme la neige des sommets
douce comme le miel du printemps
légère comme le vol des lucioles
sinueuse comme l’épi du blé
la voix de ma femme caresse mon corps
et console mon âme faible de tristesse.
Fraîche comme le vent de la mer
douce comme les fruits des palmiers
légère comme les bras d’un enfant
sinueuse comme la flamme d’une bougie
la peau de mon homme accueille mes caresses
et garde à toujours mes larmes de distance.
(l’ascolto di Brassens e di Gims condiziona!)
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